Alessandro Santini, Forza Italia, ricorda il comandante Del Tozzotto.

Ciao Giovanni mio!

Ma che cos’è la differenza di età difronte all’Amicizia, ho provato per lui un affetto ed una simpatia senza confini, da subito e per sempre. Ma come si poteva non voler bene ad uno come lui?
Un onore per me essergli stato Amico, come un onore per me fu potergli appuntare, come Vice Sindaco, la seconda stella sulla sua divisa quando fu promosso Tenente Colonnello.
L’ultimo giorno da Comandante, durante la festa fatta per lui nel suo ufficio, mi regalo il suo cappello che per anni aveva indossato, come fosse un passaggio di testimone e quel berretto è ancora custodito gelosamente come una reliquia con onore ed orgoglio.”
Un mito, che non conosceva confini, con i suoi 40 anni di Comando effettivo al vertice di varie Polizie Municipali era per tutti il Comandante.
Ottimo marito, con una donna fortissima accanto come Renata, un vero maresciallo che ha sempre scandito la tua vita e che con vero amore è stato al tuo fianco, o sempre nel primo sedile dietro a te che eri alla guida del tuo pulmino.
Anche pronta a darti qualche schiaffetto se acceleravi troppo in autostrada.
Difficile descrivere la vita di Giovanni.
Un Uomo che dava l’Amicizia, quella vera, quella del contadino che non deve firmare contratti ma stringere solo la mano.
Giovanni grande lavoratore, senza orario, sia quando si occupava di frutta e verdura e sia quando indossava la sua amata divisa.
Un grande Comandante, sì anche grosso, il bello di Giovanni era questo: un pacioso grosso Comandante che ha sempre aiutato tutti, che aveva sempre un’attenzione per tutti e a nessuno negava il suo aiuto.
Un Comandante che riusciva a tenere unito il Corpo di Polizia Municipale alla sua maniera, fuori regole e schemi, ma con onestà e competenza.
Amava la tavola, amava la buona birra, amava la compagnia, amava le gite, amava far star bene chi gli stava intorno, amava le tradizioni della sua terra.
Se ne è andato nel giorno della manifestazione delle Befane di Capezzano, dove lui era sempre disponibile a condurre le bande con il suo pulmino.
Un uomo di peso in tutti i sensi, un Amico che faceva sempre piacere vedere e sentire.
Giovanni era amato veramente dalla sua gente, ed è stato più il bene che ha dato agli altri di quello che può aver ricevuto.
Le sue enormi, lunghe e folte ciglia nere mi mancheranno, come le gite a Monaco di Baviera, che ci eravamo promessi di rifare.
Mancherai Comandante a me, ma soprattutto alla tua Renata e alla tua splendida famiglia.
Hai sempre pensato a tutti e non hai mai fatto mancare attenzioni a nessuno.
Se ne va un Amico davvero piacevole che i suoi colleghi tedeschi amavano chiamare simpaticamente “Katastrof” per i suoi modi un pasticcioni, ma onesti e per bene di fare le cose.
Era così Giovanni, piacevolissimo e Amico di tanti che ora giustamente lo piangono.
Il mio, il nostro Giovanni, ha sofferto tanto, ora è giusto che il riposo che ha trovato tra le braccia della Madonna lo sollevi da tanto dolore immeritato.

 Alessandro Santini

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